PROCESSO AI 25 MANIFESTANTI - Le motivazioni

11.5 Il corteo delle Tute Bianche - i fatti > > > > > > > > 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6

33.1 Alle 15.40.27 la telecamera SAVONAROLA [312] viene rivolta verso monte e mostra il contingente fermo al limite della zona alberata di Corso Torino, in corrispondenza dell’incrocio con Via D’Invrea, nello slargo si nota il fumo di alcuni lacrimogeni.
Quindi Carabinieri e Agenti di Polizia (riconoscibili per il casco blu e la cintura bianca) avanzano giungendo (15.41.22) dapprima a ridosso del blindato [313], che si vede danneggiato ma non ancora incendiato e poi all’incrocio con Via Tolemaide (15.43.00).
Nel frattempo (15.42.20), le immagini mostrano sulla destra, appoggiato ad un albero uno scudo di plexiglas evidentemente abbandonato dai manifestanti durante la ritirata.
Vicino ad esso si notano alcuni cassonetti e campane per la raccolta differenziata che costituivano una barricata.
Sullo sfondo, davanti al fornice di levante del sottopasso compaiono altri scudi tenuti dai manifestanti (15.42.30), quindi si vede il lancio contrapposto di lacrimogeni e di oggetti.
Dietro gli scudi appare almeno una persona non in divisa (15.43.07) che sposta il plexiglas verso sinistra, cioè verso ponente.
Gli scudi, che in precedenza coprivano l’intero specchio del fornice lato levante (15.42.33), si vedono poco dopo ridotti (15.43.21) probabilmente perché abbattuti sul lato destro, quello di levante.
Si vede quindi la carica degli Agenti su quello che rimane degli scudi, che viene abbattuto (15.43.28).
Gli Agenti si portano verso destra, quindi imboccano Via Tolemaide in direzione levante (15.43.34), seguiti da giornalisti e curiosi.
Ormai sgombra dal fumo e dalle persone appare visibile sul lato destro di Corso Torino la barricata eretta in precedenza all’incrocio con Via D’Invrea e costituita da alcuni cassonetti (15.43.47).
Quindi [314] a 15.44.23 si vedono alcuni militari nei pressi del blindato, si notano i danni ai vetri anteriori [315].
Alcuni Carabinieri arretrano verso mare (15.45.08), mentre in Via Tolemaide si notano degli Agenti di Polizia, quindi appartenenti ai due Corpi di Polizia si trattengono intorno al veicolo fermo e sulla sinistra di questo si vede un funzionario di P.S. con la fascia tricolore (15.47.08).
A destra, davanti al fornice di levante del sottopasso alcuni Agenti di Polizia sollevano gli scudi di plexiglas abbandonati dai manifestanti (15.47.59), poi li lasciano cadere.
A 15.49.15 si vede un gruppo di Agenti di Polizia che, insieme ad un funzionario riconoscibile per la fascia tricolore, entrano di corsa in Corso Torino provenendo dalla parte levante di Via Tolemaide, pare evidente una loro manovra di ripiegamento.
Gli Agenti si schierano nello slargo, ma poco dopo (15.50.00) arretrano verso mare, cioè la parte alberata di Corso Torino, trascinando con sé alcune delle barriere di plexiglas abbandonate poco prima dai manifestanti in quel luogo.
Si vede un Agente far cadere a terra una di queste barriere nella zona dell’incrocio con Via D’Invrea (15.50.23).
Sullo sfondo si vedono arrivare di corsa persone non vestite in divisa, forse manifestanti o fotografi che provengono dalla parte di levante di Via Tolemaide e passano davanti al sottopasso (15.50.27).
I due contingenti arretrano verso mare trascinando fino ai primi alberi alcuni scudi collettivi di plexiglas che rimarranno definitivamente in loro possesso, da Via Tolemaide avanzano nuovamente i manifestanti (15.50.45).
Questi appaiono sempre più numerosi, occupano interamente lo slargo mentre le Forze dell’Ordine arretrano nel tratto alberato (15.51.01) [316].
Sulla destra all’altezza dell’incrocio tra Corso Torino e Via Tolemaide si vedono i manifestanti portare alcune barriere di plexiglas, si tratta di scudi collettivi diversi da quelli di cui poco prima si sono impossessati gli Agenti (15.51.18).
I manifestanti raggiungono e oltrepassano il blindato proteggendosi dietro le barriere in plexiglas che hanno portato con sé (15.51.38).
In questo stesso momento le Forze dell’Ordine si vedono attestate nel tratto alberato di Corso Torino, dove si trova anche quella parte degli scudi presi ai manifestanti.
Si vedono manifestanti salire sul veicolo fermo, altri posizionano le barriere tra il veicolo e il contingente, vengono sparati dei lacrimogeni ai quali i manifestanti rispondono con ripetuti lanci contro i militari (15.52.12).
Alcuni Carabinieri arretrano ulteriormente su Corso Torino verso mare, portando con sé gli scudi in loro possesso (15.52.58).
La zona del blindato appare completamente in possesso dei manifestanti e mediante le barriere di plexiglas viene separata da quella dove si trovano gli Agenti (15.53.36).
Le successive immagini [317] mostrano la contrapposizione tra i manifestanti, attestati dietro alle barriere di plexiglas poste all’altezza dell’incrocio con Via D’Invrea a ridosso dei cassonetti che costituivano la precedente barricata e le Forze dell’Ordine schierate nel tratto alberato di Corso Torino [318].
In possesso degli Agenti, dietro il loro fronte, si notano ancora gli scudi collettivi in precedenza tolti ai manifestanti (15.54.11).
Contro il contingente si susseguono i lanci di oggetti effettuati da alcune persone portatesi davanti alle barriere (15.54.31).
Dietro queste si nota il blindato ondeggiare vistosamente perché i manifestanti stanno tentando di farlo ribaltare (15.54.41).
Anche oltre il blindato, sulla sinistra davanti al fornice di ponente del sottopasso è stato eretto uno scudo di plexiglas (15.54.51).
Si vede come gli scudi di plexiglas in primo piano siano sostenuti da alcuni cassonetti (15.55.21), davanti alle barriere vengono lanciati dei lacrimogeni.
Alcuni manifestanti oltrepassano gli scudi su Corso Torino e lanciano corpi contundenti (15.57.30), il loro numero aumenta nei secondi successivi.
Nel medesimo momento si comincia anche a vedere del fumo che esce dall’interno del blindato ed aumenta considerevolmente con il passare dei secondi (15.58.20), un manifestante appone sul parabrezza un cartello con la scritta “chiuso” [319].
Lo slargo appare completamente occupato dai manifestanti, numerosi tra loro oltrepassano le barriere ed avanzano per un tratto di Corso Torino, spingendo cassonetti e continuando i lanci contro gli Agenti schierati a pochi metri di distanza (15.58.30).
Viene fatto avanzare anche uno scudo di plexiglas (15.59.11), il numero dei lanci appare nutrito, ad essi i Carabinieri rispondono con i lacrimogeni.
La telecamera inquadra i due schieramenti che si fronteggiano su Corso Torino (15.59.45), i manifestanti hanno costruito una barricata con gli scudi e diversi cassonetti, Carabinieri ed Agenti di Polizia appaiono schierati in modo compatto, sullo sfondo si vedono lo slargo ed il blindato in possesso dei manifestanti.
Gli Agenti sono fermi, mentre alcuni manifestanti avanzano verso di loro per lanciare sassi o ributtare indietro i lacrimogeni (16.00.04).
Quindi (a 16.00.26 e in misura via via maggiore nei secondi successivi) si notano le prime fiamme provenire dal blindato.
Nonostante ciò il contingente schierato in Corso Torino rimane fermo sulle proprie posizioni limitandosi a lanciare lacrimogeni, mentre i manifestanti che lo fronteggiano sistemano la barricata (16.01.00) [320].
Lo slargo di Corso Torino dove il blindato sta bruciando è saldamente in possesso dei manifestanti (16.01.30) e così rimane per diversi minuti.
Le barriere di plexiglas occupano l’intera larghezza di Corso Torino, i manifestanti si riparano dietro di esse tentando solo raramente una sortita (16.02.03).
Sulla sinistra dietro al contingente fermo si nota il funzionario di Polizia con la fascia tricolore (16.02.31).
Immediatamente dopo alcuni Agenti avanzano per lanciare lacrimogeni a mano oltre gli scudi, il fumo così si intensifica (16.02.58) [321].
Sullo sfondo si vedono diversi manifestanti spostarsi verso destra, cioè verso levante e arretrare in Via Tolemaide ed in Via D’Invrea (16.03.29).
Però numerosi manifestanti restano o ritornano nello slargo e le persone dietro agli scudi continuano a lanciare contro il contingente fermo (16.04.37 [322]).
Nonostante qualche lacrimogeno raggiunga la zona del blindato (16.05.54), lo slargo rimane occupato dai manifestanti e si vede il fuoco distruggere completamente il veicolo militare (16.09.14).
Solo a 16.10.20 [323] si intensifica il lancio di lacrimogeni che costringono numerosi manifestanti ad abbandonare la barricata su Corso Torino, mentre sullo sfondo su Via Tolemaide si vedono alcuni scudi di plexiglas arretrare verso levante (16.11.06).
I pochi manifestanti rimasti dietro gli scudi continuano i lanci, ma lo slargo è ormai quasi vuoto (16.11.52).
A 16.12.48 Le Forze dell’Ordine caricano la barricata di Corso Torino costringendo alla fuga i pochi rimasti a difenderla.
La carica avviene in forze da parte di Carabinieri ed Agenti di Polizia, il contingente è seguito da due DEFENDER (16.13.28) e si porta dapprima sull’incrocio con Via D’Invrea (16.14.00 [324]), poi nei pressi del blindato (16.15.00) occupando lo slargo di Corso Torino.

33.2 In sede di discussione, la difesa DAF ha prodotto una memoria corredata di due DVD ritraenti, tra gli altri, gli avvenimenti intercorsi in Via Tolemaide e Corso Torino tra le ore 15.43.27 e le ore 15.51.10 e tra le ore 16.01.26 e le ore 16.05.20, utilizzando reperti già in atti, assemblati e sincronizzati sull’orario della telecamera del traffico SAVONAROLA.
La pluralità dei reperti utilizzati, di seguito specificati dove necessario, consente di ampliare la descrizione dei fatti compiuta finora sulla base delle sole immagini della telecamera SAVONAROLA.
Le immagini del reperto 164 65 (da 15.44.14 a 15.46.09) sono riprese dall’alto e da ponente e inquadrano Via Tolemaide all’incrocio con Corso Torino.
Sul lato di levante di questo incrocio si vede attestato un contingente di Polizia che fronteggia i manifestanti, contro i quali due Agenti lanciano un oggetto, forse un sasso ciascuno (15.44.28 e 15.44.39), mentre altri colpiscono con i manganelli alcuni scudi ormai abbandonati a terra.
Poi i manifestanti avanzano verso Corso Torino sia da levante sia da ponente, proteggendosi con scudi di plexiglas rimasti in loro possesso e il contingente arretra nello slargo (15.45.05).
I manifestanti riprendono uno scudo abbandonato poco prima, si attestano all’incrocio (15.45.38) ed effettuano lanci di oggetti contro le Forze dell’Ordine che (le immagini provengono ora dal reperto 192.25) si vedono schierate nello slargo all’altezza del blindato (15.46.15).
Gli Agenti ed i Carabinieri rispondono con il lancio di alcuni lacrimogeni, quindi avanzano nuovamente all’incrocio con Via Tolemaide (gli Agenti di P.S. sul lato di levante, i Carabinieri su quello di ponente 15.47.12, reperto 164 65) dove prelevano e portano con sé verso mare alcuni scudi di plexiglas (15.47.41).
Poco dopo (15.47.55) si vede un Agente di P.S. lanciare un oggetto verso i manifestanti.
Quindi (15.48.47, reperto 192 25) si avverte l’ordine di arretrare dato da un ufficiale dei Carabinieri in primo piano e si vede il suo reparto ritornare verso mare.
Gli Agenti di P.S. portano con sé alcuni scudi presi ai manifestanti (15.49.21) e si vedono i manifestanti ritornare sull’incrocio da ponente e da levante (15.50.14, reperto 164 65).
Da levante le persone arrivano di corsa, come si vede nelle immagini del reperto 164 65 e in quelle immediatamente successive della telecamera SAVONAROLA (15.50.27).
I due contingenti arretrano su Corso Torino verso mare portando con sé la parte di scudi ormai sequestrata (15.50.45), mentre sullo sfondo si vede che da Via Tolemaide i manifestanti portano avanti altri scudi (15.51.01).
La seconda parte dei reperti proposti dalla difesa (dalle ore 16.01.26 alle ore 16.05.20) mostra dapprima Via Tolemaide nella parte a ponente dell’incrocio con Corso Torino.
Qui i manifestanti sono arrivati fino al sottopasso di Largo Archimede, vengono fatti oggetto del lancio di lacrimogeni (16.01.26, reperto 164.65) e costretti ad arretrare di alcuni metri.
Poi il fumo si dirada e si vedono numerosi manifestanti posizionati al limite di levante del sottopasso di Largo Archimede (16.02.40) e nei pressi del distributore dell’API.
La telecamera SAVONAROLA (reperto 57A clip 2) mostra nel frattempo alle 16.03.11 lo slargo di Corso Torino invaso dal fumo dei lacrimogeni, il blindato avvolto dalle fiamme e il contingente di Carabinieri fermo nel tratto alberato.
Quando il fumo si dirada, su Via Tolemaide visibile sullo sfondo si può notare il movimento di numerose persone da ponente verso levante (16.03.29) e in primo piano la barricata costruita dai manifestanti per fronteggiare il contingente.
Tanto nello slargo, quanto dietro la barricata si nota ancora un numero cospicuo di manifestanti (16.03.52).
Moltissime peraltro sono le persone che si vedono nella parte di levante di Via Tolemaide sostanzialmente ferme (ore 16.04.02, reperto 164.65).
Infine l’immagine si sposta verso ponente e mostra i manifestanti ancora nei pressi del sottopasso di Largo Archimede (16.04.14).
Vi è un nuovo lancio di lacrimogeni che vengono in gran parte rimandati indietro, i manifestanti non arretrano.

33.3 Il teste ZAMPESE ha individuato per questa fase i seguenti reperti relativi agli imputati.
Il filmato reperto 237 [325] (da 29.15) mostra i manifestanti che con gli scudi di plexiglas si stanno riportando da Via Tolemaide su Corso Torino [326].
A 29.24 si vede sullo sfondo il blindato in panne e non ancora incendiato mentre sulla destra vicino all’auto grigia parcheggiata si vede BD che tiene in mano l’estintore prelevato dall’interno del blindato.
Quindi (29.33) BD si mette a correre verso la parte alberata di Corso Torino, dove si notano il fumo dei lacrimogeni e (30.03) le barricate.
Vi sono diversi manifestanti che si portano davanti alla barricata e lanciano oggetti contro le Forze dell’Ordine, a 30.30 in primo piano al centro dell’immagine si riconosce MM con il casco da kick boxing e la maglietta bianca munita di scritta, quindi (30.48) si nota DAF di spalle, egli è il primo a sinistra di un soggetto munito di scudo.
Poco dopo (a 31.11 e a 31.44) si vede DAF lancia più volte oggetti contro il contingente, si notano la maglia verde, i pantaloni scuri, il passamontagna in testa ma non calato sul volto, i braccialetti al polso sinistro, il rotolo di nastro sul braccio.
I manifestanti avanzano anche spingendo dei cassonetti, sotto i lanci i militari sono costretti ad arretrare (31.12, 31.30).
A 32.01 si può vedere del fumo nero proveniente dal blindato, corrisponde alle immagini riprese dalla telecamera SAVONAROLA a partire dalle ore 15.57.30, poco dopo (32.38) sul veicolo si sviluppano anche le fiamme.
Il contingente avanza (32.57) in Corso Torino abbattendo gli scudi abbandonati, il blindato è ormai in preda alle fiamme (33.27), i manifestanti si sono ritirati in Via D’Invrea (33.32) ed in Via Tolemaide dove proseguiranno gli scontri.
Da Via D’Invrea continuano a lanciare, quindi si ritireranno verso Piazza Alimonda che si vede sullo sfondo oltre l’incrocio con Via Casaregis (33.46).
Le immagini relative a BD sono le seguenti [327].
I frame del reperto 237 mostrano l’imputato durante l’assalto al blindato mentre tiene in mano l’estintore appena sottratto (002), quindi si sposta vicino all’auto con targa straniera (003 - 004) portando con sé lo stesso oggetto.
Nei frame fino a 0011 si vede BD dirigersi verso mare, fino alle barriere di plexiglas, installate davanti ai Carabinieri.
In questo contesto viene incendiato il blindato.
BD si pone al centro della foto e dietro le barriere di plexiglas (0012 – 0016).
La foto reperto 70H CD34 OGGYY7WS [328] mostra una fase del danneggiamento del blindato, BD si vede a sinistra di spalle.
Il filmato reperto 151 19 [329] ritrae il momento immediatamente antecedente all’incendio in cui i manifestanti posizionano le barriere di plexiglas all’incrocio tra Via D’Invrea e Corso Torino.
A 00.32 vicino alle barriere di plexiglas si vede BD che tiene sempre in mano l’estintore, poco dopo viene inquadrato frontalmente mentre insieme agli altri costruisce la barricata con i cassonetti, porta in viso il fazzoletto rosso (00.38).
Le immagini (00.58) mostrano come le barricate vengano costruite su più direttrici (qui si vede Via D’Invrea lato ponente) e non solo su Corso Torino davanti ai Carabinieri, proprio al fine di impedire l’intervento delle Forze dell’Ordine nello slargo.
In altri termini la zona dove si trova il blindato viene circoscritta dalle barriere di plexiglas su tutte le direttrici frontale e laterali.
I frame da 002 a 0020 del reperto 151 19 da 002 a 020 mostrano BD vicino alla barricata posta all’incrocio tra Corso Torino e Via D’Invrea, l’imputato porta la felpa grigia, è travisato con fazzoletto rosso, tiene in mano l’estintore (008 - 0011) e aiuta a spostare i cassonetti (0014 - 0017).
L’incendio del blindato (ore 15.57.30) è successivo alla costruzione della barricata su Corso Torino (15.53.36).
Per FA rilevano i frame da 0021 a 0024 del reperto 237 [330] da 021 a 024 che lo mostrano sulla sinistra a torso nudo mentre segue uno scudo spinto da Via Tolemaide lato ponente verso Corso Torino (corrisponde alle immagini del minuto 29.06 del filmato).
Le immagini relative a DAF sono costituite innanzitutto dai frame da 0012 a 0033 del reperto 237 [331] che lo ritraggono mentre effettua i lanci di oggetti contro i Carabinieri visti nel filmato.
La foto reperto 105 - 26 [332] mostra DAF travisato con passamontagna mentre si trova in Corso Torino sulla destra della barriera in plexiglas.
La foto reperto 125 DSC_0027 ritrae l’imputato che ha appena raccolto un sasso da terra e si sta rialzando per lanciarlo.
Si notano i braccialetti ai due polsi, il rotolo di nastro al braccio sinistro, una catenina che in seguito gli verrà sequestrata [333].
Le foto reperto “130 lancio” (vedi infra) e reperto “130 lanciato” [334] mostrano DAF mentre lancia un oggetto contro i Carabinieri stando ben oltre la barricata che si nota sullo sfondo.



I frame da 0038 a 0049 del reperto 237 [335] ritraggono MM mentre insieme agli altri si contrappone alle Forze dell’ordine, si notano il casco da kick boxing, il travisamento sul volto, la maglietta bianca con il disegno e la scritta sia sulla parte anteriore sia su quella posteriore.
Il filmato reperto 40 ed i relativi frame mostrano DAAF in Corso Torino.
Egli è riconoscibile (00.11, frame 001) sulla destra dell’immagine, sotto al semaforo posto all’angolo, indossa la maglia rosa, ha una felpa appesa alla vita, porta in mano il casco nero in seguito sequestratogli (00.12 e 00.17, frame 003 - 008).
In questo momento i manifestanti stanno portando avanti uno scudo di plexiglas.
La foto reperto 95 - A3K [336] mostra l’imputato in Corso Torino durante gli scontri, indossa la maglietta rosa e tiene il casco in mano.
Le due foto reperto “88D Scontro x” e “88D Scontro w” [337] mostrano TF rispettivamente dietro e davanti alla barricata di Corso Torino.
Nella seconda foto egli è il secondo da sinistra all’altezza del primo cassonetto, porta lo zaino sulle spalle e tiene il casco in mano.
Sullo sfondo si vedono le fiamme provenienti dal blindato, in primo piano è ritratto il contingente di Agenti di Polizia.
Per quanto riguarda il coinvolgimento di PF in questa fase si veda la foto reperto 187 0230 [338] che lo mostra fermo davanti al blindato mentre questo incomincia a bruciare.
PF è rivolto verso mare, cioè verso le Forze di Polizia, ha il braccio alzato in evidente segno di vittoria, porta il casco arancione, la felpa nera con il disegno particolare nella parte anteriore che si vedrà anche il giorno successivo [339], si nota un cappello legato in vita, i pantaloni scuri con le tasche laterali ed un marsupio che in seguito gli verranno sequestrati.
Oltre a TF la foto reperto “88D Scontro w” mostra anche PF presente sulla barricata eretta nel tratto alberato di Corso Torino davanti al contingente di Polizia.
Altri reperti ritraggono CC in questa fase.
Il filmato reperto 192 21 [340] mostra l’assalto al blindato, si vede anche il primo fumo provenienti dal veicolo (00.36), si sente una voce pronunciare la frase “…ha preso fuoco”.
A 00.45 a sinistra il secondo in primo piano è MM con maglietta bianca all’altezza dell’attraversamento pedonale all’angolo con Via Tolemaide.
A 00.59 si vedono MM, PATANIA e (01.09) le prime fiamme che si levano dal veicolo, quindi vengono inquadrate le barricate verso la parte alberata di Corso Torino.
A 01.39 un manifestante travisato chiude le due porte di destra del blindato, sopraggiunge CC con il fazzoletto scuro sul volto che gli si rivolge dicendogli “no che lo spegni”.
I frame da 001 a 0015 del reperto 192 21 mostrano CC identificabile per lo zaino, la maglietta blu scura ed il fazzoletto scuro con il quale è travisato.
Le foto reperto 212-G8_1-g45, reperto 212-G8_1-g46 e reperto 237 Mediaset frame 008 [341] mostrano l’imputato mentre si contrappone alle Forze dell’Ordine in Corso Torino.
Egli è il primo a destra, travisato con il fazzoletto scuro dietro le barricate in Corso Torino angolo via D’Invrea (foto 110 e 111), quindi (foto 112) lo si vede al centro dietro ad un contenitore dei rifiuti verde all’angolo con Via D’Invrea.
Le immagini di due reperti riguardano PP.
Il filmato reperto 164 254 [342] mostra alcuni manifestanti che spingendo degli scudi di plexiglas percorrono il tratto di ponente di Via Tolemaide diretti verso Corso Torino.
Si tratta di un momento posteriore al primo intervento delle Forze dell’Ordine presso il blindato (ore 15.41.22).
Il primo sulla destra vicino allo scudo (00.04) è PP a viso scoperto, riconoscibile anche per la felpa blu con il logo bianco, che si può notare anche nei frame 001 – 005 del medesimo reperto.
Il filmato ed i frame del reperto 164 99 [343] mostrano PP di spalle davanti al sottopasso di Corso Torino, rivolto verso il blindato ormai in fiamme (frame 001 – 006), si trova insieme ad altri manifestanti ed è riconoscibile per la felpa della CULMV.
Per quanto riguarda DRF rilevano le seguenti immagini.
I frame 001 – 006 del reperto 192 14 TPO [344] mostrano l’imputato, riconoscibile per le caratteristiche di abbigliamento già viste più volte, sulla sinistra mentre insieme ad altri sta ripiegando sul lato di levante di Via Tolemaide, lo si vede chinarsi a raccogliere qualcosa (004), poi alzarsi e seguire gli altri.
I frame da 0039 a 0045 del reperto 164 148 [345] mostrano DRF nei pressi del blindato ormai in fiamme.
La foto reperto 47 foto 16-6fm7mi [346] ritrae i manifestanti in arretramento sul lato di levante di Via Tolemaide, sullo sfondo si vede l’incrocio con Corso Torino e all’estrema sinistra si notano il casco ed il giubbotto di DRF.
La foto reperto “197 camionetta 1” mostra in primo piano al centro DRF davanti al blindato in fiamme.
La foto reperto 243AC0120XIV1 mostra il blindato ormai quasi completamente bruciato, dietro ad esso all’altezza del sottopasso si vede DRF.
La foto reperto 88-EG8 9 ritrae il blindato in preda alle fiamme e tra i soggetti posti all’incrocio, sulla sinistra del semaforo mostra DRF peraltro parzialmente coperto.

34. L’assalto al blindato di Carabinieri. Le deposizioni dei testi del P.M..
Mario MONDELLI ha ricordato che, dopo la breve trattativa con un esponente dei manifestanti in Via Tolemaide, il contingente era arretrato in Corso Torino subendo nuovi e violenti attacchi [347].
Egli non si accorse subito dei problemi al blindato, rimasto in coda allo schieramento e solo in un secondo momento ebbe modo di vedere da una distanza di poche decine di metri i manifestanti che ne sfondavano i vetri e lo davano alle fiamme distruggendolo completamente.
Quando si accorse del problema l’equipaggio era già stato messo in salvo.
Il contingente rimase in Corso Torino senza più poter proseguire verso monte, i manifestanti misero in atto diversi tentativi di sfondamento a cui i militari risposero con il lancio di lacrimogeni e brevi cariche di alleggerimento a piedi, affiancati da un certo momento in poi da un Reparto Mobile della Polizia di Stato.
I manifestanti lanciavano pietre, oggetti contundenti e bombe Molotov, tra i militari ci furono trentatre feriti.
Dopo circa due ore i Carabinieri del Lombardia vennero rilevati da altro personale e inviati in una zona più tranquilla dove poterono ricompattarsi e verificare feriti e danni.
Nelle immagini del 2° DVD (2° pulsante) della Polizia Municipale MONDELLI riconosceva le fasi dell’arretramento in Corso Torino dopo il quale il contingente non era più ritornato su Via Tolemaide.
Mano a mano che il reparto arretrava vi erano manifestanti che avanzavano spingendo cassonetti ed effettuando lanci contro i militari.
Poiché non era possibile attraversare il tunnel e dirigersi verso Marassi il teste ed i militari si attestarono in Corso Torino, chiedendo nel contempo disposizioni alla Questura che rispose di rimanere in quella posizione.
All’arretramento aveva fatto seguito l’assalto e l’incendio del blindato.
I Carabinieri fecero un tentativo per recuperare il veicolo ma dovettero poi desistere perché la situazione sarebbe diventata troppo rischiosa per tutti.
I manifestanti avevano frapposto alcune barriere di plexiglas tra il veicolo ed il contingente.
Il teste non vedeva la parte di ponente di Via Tolemaide quindi non poteva dire nulla circa tentativi di raggiungere i manifestanti da parte di contingenti di Polizia di stanza vicino alla stazione.
Comunque non ricordava che da quella parte fosse arrivato nessuno almeno fino a quando lui era rimasto in zona.
La zona dell’incrocio tra Via Tolemaide e Corso Torino dove era fermo il blindato si trovava completamente in mano dei manifestanti.
Si riconosceva nelle immagini del funzionario con la fascia tricolore ed i jeans che si vede insieme al contingente schierato in Corso Torino davanti alle barriere di plexiglas (09.45).
L’incendio del veicolo si era verificato non durante uno scontro ma quando i Carabinieri si erano ormai ritirati da Via Tolemaide per consentire al corteo di fare il suo corso.
La zona era danneggiata fin dal mattino, il teste ricordava auto incendiate e vetrine infrante.
I danneggiamenti erano diffusi e interessavano anche i cartelli stradali, le campane per la raccolta del vetro, i cassonetti incendiati.
Cassonetti e campane del vetro erano usate anche per costruire barricate e rendere difficoltoso il transito dei reparti a piedi e sulle auto.
Il contingente veniva attaccato su tutto il fronte, probabilmente anche dalle vie laterali, la percezione era di un fronte attivo davanti al reparto, diffuso sul terreno, non localizzato alla sola Via Torino.
Oltre all’intervento del Reparto Mobile di Genova (10.40), arrivato percorrendo Corso Torino con direzione da mare verso monte, che il teste ricordava le immagini mostrano anche quello di un idrante della Polizia su Via Tolemaide che MONDELLI non aveva visto perché in quel momento era arretrato.
Antonio BRUNO ha ricordato come durante l’arretramento del contingente verso Corso Torino questo venne fatto oggetto di un fittissimo lancio di pietre e pezzi di cemento da parte di un nutrito gruppo di persone con il volto coperto.
I lanci danneggiarono diversi automezzi che i militari erano costretti ad usare come scudi per proteggere il personale.
L’intento del teste era raggiungere Corso Torino dove attestarsi e tenere a bada i manifestanti in attesa di rinforzi, a quel punto anche le scorte di lacrimogeni cominciavano a scarseggiare.
I manifestanti arrivarono nello slargo di fronte al cavalcavia, dove un blindato OM55 targato CC433BC andò in avaria e si fermò, senza che il suo equipaggio potesse accorgersi che stava per essere circondato.
Solo con enorme difficoltà altri militari riuscirono a raggiungere il veicolo e a portare in salvo i suoi occupanti.
L’operazione era resa difficile dal fitto lancio di pietre contro i Carabinieri.
BRUNO partecipò direttamente al recupero e ricordava come l’autista avesse dapprima cercato invano di mettere in moto il veicolo, era stato circondato dai manifestanti ed era rimasto chiuso, quando infine i colleghi riuscirono a tirarlo fuori dal veicolo era in stato di shock.
Il teste era entrato all’interno del mezzo dalle cui feritoie qualcuno faceva entrare del gas, forse proveniente da un estintore e movendosi a tentoni dato il buio si accertò personalmente che nessuno dei militari, magari svenuto, fosse rimasto lì dentro.
Tutti vennero recuperati, mentre all’esterno altri militari compivano cariche di alleggerimento per facilitare le operazioni di soccorso.
Una volta tratto in salvo l’equipaggio del blindato il contingente arretrò a distanza di sicurezza, quindi il veicolo venne dato alle fiamme.
Solo più tardi giunsero i rinforzi costituiti in un primo momento da un reparto di Polizia, quindi da altri contingenti dei Carabinieri, infine da mezzi che montavano gli idranti.
La Compagnia del teste venne impiegata in azioni di contenimento ed alleggerimento, quindi alle 18 ricevette l’ordine di attestarsi come riserva su Corso Torino e poi quello di tornare alla Fiera.
La sua Compagnia riportò trentatre feriti regolarmente visitati e muniti di referto medico, mentre altri, tra i quali lo stesso BRUNO, non si fecero visitare.
Visionando le immagini contenute nel 2° DVD della Polizia Municipale (pulsanti 1 e 2) BRUNO ricordava di essersi preoccupato di aiutare la manovra dei mezzi, particolarmente ingombranti, al fine di accelerare il ripiegamento su Corso Torino dove attestarsi in attesa dei rinforzi.
Il contingente però si trovava continuamente sotto pressione, i manifestanti erano sempre vicini, a distanza di lancio.
Infine i militari a piedi composero un cordone su Corso Torino, a valle dell’incrocio con via D’Invrea, dove rimasero anche dopo l’episodio dell’incendio del blindato.
Il teste non si era accorto immediatamente del problema al blindato perché stava risistemando il dispositivo e si preoccupava dei feriti.
Quindi i primi tentativi di soccorrere l’equipaggio erano stati respinti da un fitto lancio di pietre ed oggetti.
Una volta portati in salvo i colleghi i militari dovettero abbandonare il veicolo non avendo la possibilità né di portarlo via, né di controllare la zona che si trovava sotto al cavalcavia e poteva pertanto essere facilmente bersagliata dall’alto.
Gli scudi di plexiglas erano comparsi nuovamente dopo l’incendio del blindato quando i manifestanti si erano riorganizzati su Corso Torino.
I manifestanti li usavano per avvicinarsi al contingente e per separare questo dal veicolo in panne.
BRUNO, quale semplice aggregato alla Compagnia, non era in grado di ricordare se dal veicolo fosse stato asportato qualcosa.
I militari rimasero fermi in attesa di rinforzi (05.26), vennero compiute alcune cariche di alleggerimento accompagnate dal lancio di lacrimogeni senza veri e propri contatti fisici.
Tra i militari feriti BRUNO ricordava l’Appuntato BESSEGA, colpito dalle schegge di una bomba carta che il teste era riuscito ad evitare riparandosi dietro un cassonetto.
Nelle immagini (07.11) il teste individuava il momento in cui dal blindato viene asportato un FAL (fucile automatico leggero usato per lanciare lacrimogeni), che però nessuno del Battaglione quella sera gli aveva riferito.
Quindi riconosceva il proprio schieramento su Corso Torino, alcuni manifestanti provenivano da destra, cioè dalla parte a levante di Via D’Invrea.
BRUNO chiese rinforzi alla S.O. di Forte San Giuliano solo una volta completato il ripiegamento su Corso Torino.
In termini analoghi circa il ripiegamento e le fasi dell’assalto al blindato si è espresso anche il teste FAEDDA.

34.1 I testi della difesa.
Nicola FRATOJANNI ha ricordato come le cariche delle Forze dell’Ordine fossero intermittenti e che ai manifestanti non venne mai consentito né di raggiungere il punto in cui terminava l’autorizzazione, né di attivare la contrattazione politica.
La reazione di alcuni era stata istintiva perché erano stati caricati mentre svolgevano una manifestazione autorizzata.
Nelle immagini del reperto 164 65 Luna Rossa [348] (da 34.00) il teste riconosceva il momento in cui lui ed altri cercavano di riorganizzare la testa del corteo facendo rimettere in piedi gli scudi caduti e lasciati sulla strada dopo la prima carica dei Carabinieri.
La prima funzione degli scudi era di segnare il limite della manifestazione, poi però gli stessi vennero spostati verso sinistra, cioè verso Corso Torino dove erano ripiegati i Carabinieri perché i manifestanti si preoccupavano di non subire attacchi da quel lato.
Eventuali attacchi laterali su una folla molto compressa avrebbero determinato una condizione completamente ingestibile e pericolosa.
I manifestanti erano preoccupati anche per l’uso dei blindati visti in via Tolemaide e lo sforzo maggiore era quello di ricompattare ed evitare il loro frastagliamento sia in avanti verso Piazza delle Americhe sia nelle strade laterali.
FRATOJANNI non aveva assistito al danneggiamento ed all’incendio del blindato perché dapprima era andato avanti in direzione Brignole a riprendere alcuni compagni, poi era ritornato a levante presso il camion dal quale fece diramare l’invito a ritirarsi verso il Carlini.
Nel corteo c’era confusione e sfaldamento, a terra si vedevano materiali diversi da quelli di semplice protezione però il teste non assistette mai al loro uso.
Ebbe più volte l’occasione di disincentivare la frammentazione e di richiamare tutti alla ricostruzione dell’impostazione unitaria della manifestazione.
Definiva quella situazione come complicata e ricordava che molti avevano paura anche di morire.
Quel giorno Ramon MANTOVANI alternò la propria presenza in testa e in coda al corteo e si rese conto che ad un certo punto la reazione non era più semplicemente passiva perché le cariche si erano fatte troppo insistenti e violente.
Il corteo riuscì a ritornare sul percorso interrotto dalla carica e una sua piccola parte oltrepassò l’incrocio con Corso Torino.
Gli organizzatori invitarono questi manifestanti a tornare indietro per non rischiare di finire in un’altra trappola.
Il teste era preoccupato che il corteo finisse e gli scontri degenerassero, d’altro canto tanta più organizzazione esisteva tanto più era possibile evitare degenerazioni.
Poi le cariche iniziarono nuovamente con fortissima intensità, si sparse la voce che c’erano stati due morti.
MANTOVANI cercò di intervenire con delle telefonate, gli organizzatori garantirono che avrebbero fatto defluire il corteo senza più tentare di raggiungere la Zona Rossa.
Venne convocata un’assemblea del GSF a Piazzale Kennedy e di conseguenza venne intavolata una trattativa per consentire al corteo delle Tute Bianche di raggiungere quella piazza.
L’autorizzazione però non venne concessa e il corteo poté soltanto fare ritorno al Carlini.
Il teste si accorse che un blindato dei Carabinieri era stato incendiato, ma non assistette al fatto e non ne conosceva la dinamica, quando lo vide il veicolo era già spento.
Si trovava vicino all’incrocio dove si era verificata la prima carica.
Dopo la manifestazione al Carlini nessuno parlò di reagire, MANTOVANI non vide armi.
Dopo essersi trattenuto per un po’ nel cortile della METALFER, il teste Andrea FUMAGALLI tornò verso via Tolemaide e riprese a filmare.
Il corteo si era fermato, la gente scappava all’indietro, altri invece volevano andare avanti, la massa era comunque bloccata e non ci si poteva muovere facilmente.
FUMAGALLI vide i manifestanti spostare dei cassonetti ed erigere delle barricate per proteggersi da eventuali cariche dalle vie laterali.
La paura era tangibile, la prima preoccupazione era la difesa personale e di non essere fermato.
Il teste ritornò all’incrocio con Corso Torino dove non c’erano più i Carabinieri ma solo un blindato che bruciava.
FUMAGALLI si stupì dell’incendio perché nel corteo non c’erano bombe Molotov anche in base agli accordi presi tra i manifestanti.
A circa 5/600 metri verso Brignole si vedevano dei contingenti di Polizia, mentre altri Agenti e Carabinieri si trovavano in Corso Torino.
Da entrambi i lati venivano lanciati lacrimogeni contro i manifestanti, la qualità dell’aria era divenuta pessima.
L’operatore racconta e nelle immagini [349] (16.20) si intuisce in mezzo al fumo dei lacrimogeni l’avanzata lenta di un gruppo numeroso di Agenti o Carabinieri che provengono dalla parte alberata di Corso Torino e battono i manganelli sugli scudi.
A quel punto il teste era ritornato all’incrocio con via Casaregis e nell’audio si sente riferire come la Polizia stia attaccando da due o tre punti.
FUMAGALLI ha spiegato che gli Agenti avanzavano da Brignole e da Corso Torino su via Tolemaide ed anche lungo via D’Invrea, spingendo il corteo verso monte.
Nelle immagini si vedono lanci di lacrimogeni contro i manifestanti e di oggetti contro le Forze dell’Ordine (18.33) all’incrocio tra Via D’Invrea e Corso Torino.
Il teste ha riferito come queste riprese vennero girate dopo le 16, forse verso le 16.30.
Alcuni lanciavano sassi, altri stavano solo a guardare, gli Agenti svoltarono l’angolo e iniziarono a sparare lacrimogeni ad altezza di un metro (18.48).
Questa fu l’ultima carica che il teste vide personalmente, si impaurì e si portò in Piazza Tommaseo, dove incontrò due amici.
Dopo una breve pausa FUMAGALLI salì su di una scalinata e ricominciò a girare.
In quella piazza la situazione era abbastanza tranquilla, la Polizia lanciava ogni tanto dei lacrimogeni che i ragazzi rilanciavano o buttavano da un lato.
Gli Agenti avanzavano verso Piazza Tommaseo da Corso Buenos Aires o da una via parallela, le immagini riprendono anche gli idranti in azione (22.02).
Il teste ha indicato tra le ore 16.50 e le 17.00 l’orario di queste riprese.
Dopo aver raccontato a Radio Popolare gli episodi avvenuti di Via Casaregis, Lorenzo VALERA si portò sulla via principale.
Non potendo raggiungere il corteo per la presenza dei Carabinieri, svoltò a sinistra per arrivare alla piazza dove doveva arrivare il corteo.
Pochi minuti dopo assistete alla scena del furgone fermo, accerchiato da un gruppo di persone e dato alle fiamme.
In fondo alla via c’era uno schieramento di Carabinieri con altre camionette.
Gli assalitori provenivano dalle strade laterali e, almeno in parte, anche dai precedenti scontri.
Altri invece assistevano a distanza, tra questi si diffuse una forte preoccupazione perché si vedeva che sul furgone c’era ancora qualcuno.
Qualcuno cercò di evitare che il furgone venisse danneggiato.
La situazione appariva strana perché il resto delle Forze dell’Ordine stava in fondo alla via e non si muoveva.
Solo dopo qualche minuto i militari si avvicinarono e liberarono l’equipaggio del blindato, per poi ritirarsi.
Il veicolo rimase allora in balia dei manifestanti, venne accerchiato, colpito con pietre, danneggiato e infine incendiato.
A questo punto il teste si spostò verso la piazza della stazione, dove la situazione appariva abbastanza tranquilla.
Quando Daniele FARINA raggiunse Corso Torino l’assalto al blindato era già in corso.
Egli non ne riconobbe deputato gli autori, in quel momento il veicolo era vuoto, né dentro o intorno ad esso c’erano membri delle Forze dell’Ordine.
Le persone che assalivano il mezzo erano poche, però intorno c’era il caos, gente che correva, volavano oggetti.
Egli era nel frattempo riuscito a ricomporre il corteo che aveva ricominciato a scendere lungo Via Tolemaide con grande lentezza.
Pertanto non era riuscito a vedere cosa accadeva più avanti fino a quando non c’era arrivato.
A questo punto FARINA si infilò nel sottopasso ferroviario, invaso dal fumo, ne uscì verso monte e ritornò verso levante fino ad un ponte sopra la ferrovia che gli consentì di rientrare nel corteo.
Non tornò però verso la testa.
Per sfuggire alla carica dei Carabinieri contro la testa del corteo don Vitaliano Della Sala si era rifugiato all’interno di un portone.
Quando ne uscì si trovò alle spalle dei militari e si infilò nel sottopassaggio.
Qui notò come fosse cambiata la situazione: non c’era più il clima di festa, qualche ragazzo era rimasto dietro il contingente, era stato colpito e si trovava a terra assistito dai medici del GSF, intorno c’era molto fumo di lacrimogeni.
Vide dei ragazzi picchiati col manganello, anche se erano già bloccati a terra e non potevano creare problemi.
A quel punto entrò nel tunnel dove si avvertiva il fumo dei lacrimogeni, trovò qualche cassonetto che comunque non impediva un attraversamento abbastanza agevole.
Giunto dall’altro lato costeggiò la ferrovia e tramite un ponte sulla destra ritornò su via Tolemaide trovandosi così al centro del corteo.
Si portò verso la testa al fine di creare un contatto.
La situazione era però caotica, il corteo arretrava verso il Carlini molto lentamente, la strada era stretta e le Forze dell’Ordine caricavano anche sui lati.
All’incrocio tra Corso Torino e Via Tolemaide vide i cellulari dei Carabinieri che passavano tra i manifestanti a velocità sostenuta urtando contro i bidoni della spazzatura e le auto in sosta e mettendo in pericolo i presenti.
Si trattava del carosello di due o tre blindati, contro uno di questi i manifestanti reagirono lanciando sassi o bottiglie.
Il blindato si fermò e non riuscì a ripartire, l’autista scese, una porta laterale si aprì e dall’interno venne sparato un lacrimogeno verso la folla.
Un secondo lacrimogeno sparato anch’esso dall’interno urtò contro la portiera e ricadde dentro al veicolo dove si trovavano alcuni militari.
Il mezzo venne allora bersagliato dal lancio di oggetti e di bottiglie, l’equipaggio non ne usciva.
Don Vitaliano DELLA SALA ed altri si preoccuparono di far fermare i lanci e di consentire l’uscita dei Carabinieri, cosa che avvenne poco dopo.
Non distante c’erano altri militari che però non facevano nulla per soccorrere i colleghi.
Il blindato era fermo contro un cassonetto e in seguito venne incendiato.
Peraltro dopo che l’equipaggio si fu allontanato il teste non e ne occupò più e ritornò verso il Carlini.
Giulietto CHIESA assistette all’assalto al blindato avvenuto subito dopo l’inizio degli scontri, si trattava di uno di quelli usati contro la testa del corteo che poi era rimasto in panne in Corso Torino.
Il furgone si trovava bloccato, con l’equipaggio ancora a bordo in mezzo alla strada, il teste osservava la scena dall’angolo di ponente dell’incrocio.
I manifestanti si erano avvicinati al mezzo, ne ricordava uno con un’asse lunga da costruzione edilizia che cercava di sfondare il vetro posteriore senza però riuscirvi.
In un secondo momento i Carabinieri uscirono dal veicolo e riuscirono a scappare nonostante il vano tentativo di inseguirli compiuto da qualche dimostrante.
Uno dei vetri laterali venne sfondato e qualcuno buttò dentro al furgone uno straccio che fumava, quindi si sviluppò l’incendio che durò un certo tempo.
Tra i manifestanti ce n’erano moltissimi contrari ad ogni forma di combattimento e che urlavano “siete pazzi? siamo caduti nella provocazione”, c’era anche molta confusione.
Invece quelli che volevano aggredire arrivavano da molte parti, tra loro c’erano anche alcuni dei neri mescolati con la gente.
I coinvolti erano tantissimi, c’era chi agiva in modo organizzato e chi in modo spontaneo.
Non era possibile distinguere chi partecipava e chi no.
Non poteva affermare che tra gli aggressori vi fossero appartenenti al movimento delle Tute Bianche, questi erano chiaramente riconoscibili per determinati segni nell’abbigliamento, ma non ricordava di averne visto intorno al blindato.
Gli aggressori apparivano dimostranti intesi in senso generico.
Alcuni erano evidentemente intenzionati ad incendiare il blindato e a romperne i vetri.
Gli altri militari si trovavano a qualche decina di metri di distanza e non ne ricordava interventi in ausilio del veicolo.

35. Le fasi successive all’incendio del blindato in Corso Torino.
Dopo l’incendio del blindato gli scontri si spostarono in Via D’Invrea e Via Tolemaide a causa dell’avanzata delle Forze dell’Ordine.
Le immagini del 2° DVD della Polizia Municipale (filmato 2 da 10.14 a 11.31 [350]) documentano gli scontri all’angolo tra Via D’Invrea dove si trovano i manifestanti e Corso Torino da dove avanzano gli Agenti.
Alle ore 16.31.00 la telecamera del traffico SAVONAROLA [351] mostra il contingente di Carabinieri e di Agenti di PS spostarsi fino all’incrocio tra Corso Torino e Via Tolemaide e poi dirigersi verso levante, alle loro spalle nel tratto alberato di Corso Torino si nota la presenza di due DEFENDER dell’Arma, mentre sulla sinistra il fuoco sta terminando di distruggere il blindato.
Quindi alle 16.32.21 sullo sfondo si vede un idrante della Polizia comparire da sinistra, cioè da ponente, percorrere Via Tolemaide accompagnato da un nutrito gruppo di Agenti a piedi, gettare acqua e infine scomparire verso levante (16.33.23).
Sullo sfondo si nota un’ambulanza attraversare il fornice di levante del sottopasso che pare totalmente sgombro (16.33.52).
Poco dopo un secondo idrante segue il primo lungo Via Tolemaide (16.34.26 [352]) così come altri veicoli di Polizia e Carabinieri.
Anche i due DEFENDER dell’Arma si muovono verso levante, imboccando però Via D’Invrea (16.38.05) su di loro si dovrà ritornare più avanti.
Ancora le immagini del secondo filmato del 2° DVD della Polizia Municipale (da 11.31 a 13.34 [353]) mostrano l’avanzata delle Forze dell’Ordine su Via Tolemaide.
Dapprima gli Agenti e gli idranti si trovano all’incrocio di Corso Torino, da dove lanciano lacrimogeni (12.05).
Quindi avanzano fino all’incrocio con Via Casaregis costringendo i manifestanti ad arretrare (12.24).
Le Forze dell’Ordine impiegano anche un mezzo blindato di tipo diverso di quelli usati per il trasporto del personale (12.40).
A 13.01 il teste ZAMPESE ha individuato a sinistra vicino ad una Fiat Panda posta in mezzo alla strada un soggetto con la maglia scura che era stato già visto durante gli scontri condotti dagli appartenenti al Blocco Nero ed in particolare durante l’attacco al carcere di Marassi intorno alle 15.
Anche il soggetto travisato, con maglia grigia e pantaloni scuri che si vede sulla destra dell’auto era già stato visto insieme al Blocco Nero presso il Credito Italiano e in Piazza Tommaseo.
ZAMPESE ha spiegato come a partire dalle 16.30 il Blocco Nero inizia a sciogliersi e i suoi componenti si portano verso la zona di San Fruttuoso e di Via Tolemaide partecipando agli scontri ivi in corso fino alle 17.30.
Tra le persone viste nei diversi momenti della giornata prima insieme ad un gruppo e poi ad un altro ha ricordato CC, DIM, CS e FUNARO, oltre a soggetti non identificati, come i due ripresi vicino alla Fiat Panda in Via Tolemaide.
Le immagini (giri 00.58.27 [354]) mostrano gli idranti che contribuiscono ad allontanare i manifestanti con i loro getti d’acqua.
Le Forze dell’Ordine raggiungono l’incrocio con Via Montevideo (a giri 00.58.40) mentre i manifestanti sono arretrati in Corso Gastaldi oltre il ponte di Terralba (a giri 00.59.30 corrispondente all’orario sovraimpresso delle 17.10.47 ed all’orario della telecamera GASTALDI delle 17.08.07).
Le immagini della telecamera del traffico GASTALDI [355] mostrano tra le ore 16.45.54 e le ore 16.55.54 come i manifestanti si trovino fermi in Corso Gastaldi e sul ponte di Terralba, mentre le Forze dell’Ordine si vedono attestate all’incrocio tra Via Tolemaide e Via Montevideo, da dove lanciano lacrimogeni (16.52.15) senza però avanzare.

36. Nei minuti immediatamente antecedenti i fatti di Piazza Alimonda, culminati con la morte di Carlo GIULIANI, si assistette ad una avanzata via via più massiccia e determinata da parte dei manifestanti di Corso Gastaldi che costrinsero le Forze dell’Ordine ad arretrare lungo Via Tolemaide fino all’incrocio con Corso Torino (alle 17.22.25).
In questa fase vengono individuati gli imputati CC, MM, DRF, FL, DAF.
Le posizioni di Agenti e manifestanti mostrate dalla telecamera GASTALDI appaiono nelle immagini riprese dall’elicottero della Polizia di Stato rimanere sostanzialmente immutate fino alle 17.09.38 [356] quando si notano gruppi di manifestanti avvicinarsi trascinando tavole di legno, spingendo cassonetti e lanciando oggetti contro il contingente schierato sull’incrocio tra Via Tolemaide e Via Montevideo.
Gli Agenti dapprima rispondono con i lacrimogeni (ore 17.10.31 corrispondenti nel video alle 17.13.41, giri 04.08.42), poi cominciano ad arretrare.
Tra le 17.14.15 e le 17.17.42 la telecamera SAVONAROLA [357] mostra alcuni mezzi delle Forze dell’Ordine tra cui un idrante della Polizia ed un contingente di Carabinieri a piedi che si ritirano su Corso Torino provenendo dalla parte a levante di Via Tolemaide e di Via d’Invrea.
Ancora l’elicottero della Polizia mostra [358] i manifestanti respingere le Forze dell’Ordine dapprima fino all’incrocio con Via Casaregis (ore 17.19.13 [359]) venendo più volte a contatto con i blindati in ripiegamento, poi avanzare nuovamente (ore 17.21.35 [360]) e costringere i contingenti ad arretrare fino a Corso Torino (ore 17.22.25 [361]).
All’incrocio tra Via Tolemaide e Via Caffa si vede (ore 17.20.03 [362]) una barricata formata di campane per la raccolta differenziata.
Alle successive ore 17.23.19 [363], si notano i manifestanti entrare in numero cospicuo e con veemenza all’interno di Via Caffa.
A seguito di questo episodio si verifica nella vicina Piazza Alimonda l’uccisione di Carlo GIULIANI e subito dopo (ore 17.24.11 [364]) si vedono i manifestanti arretrare rapidamente da Via Caffa su Via Tolemaide e poi dirigersi ancora di corsa verso levante.
Le immagini del secondo filmato del 2° DVD della Polizia Municipale (da 14.10 a 18.32 [365]) mostrano dapprima i due idranti avanzare fin quasi all’altezza del Ponte di Terralba gettando acqua sui manifestanti (14.48).
Poi i manifestanti reagiscono, avanzano in massa con cassonetti e tavole di legno e costringono gli idranti a ritornare dietro lo schieramento delle Forze dell’Ordine, posto all’incrocio tra Via Tolemaide e Via Montevideo (15.26).
Questi contingenti non oppongono una lunga resistenza e, dopo aver lanciato alcuni lacrimogeni, arretrano velocemente lungo Via Tolemaide per evitare il contatto fisico con i manifestanti (16.35).
I manifestanti avanzano lanciando sassi, alcuni vengono a contatto con i blindati in arretramento (17.15), se ne vede uno che cerca di aprire la portiera di uno dei veicoli momentaneamente fermo e picchia con il pugno contro il vetro (17.49).
A tratti la ritirata appare veloce, quasi una rotta, raggiunge prima Via Casaregis (17.44) e poi prosegue verso ponente.
Alle 17.15.57. Gamma 3 chiede urgentemente dei rinforzi alla S.O. [366] che provvede chiamando altri contingenti.
Il teste ZAMPESE ha indicato le immagini di alcuni imputati coinvolti in questa fase degli scontri.
La foto reperto 65F Olympia 059 [367] mostra i manifestanti fronteggiare un idrante della Polizia in Corso Gastaldi.
Sulla destra si vede CC travisato e, poco a sinistra del cartello stradale di divieto di accesso, si vede MM riconoscibile per la maglietta bianca con il disegno e la scritta, il casco, i pantaloni scuri.
Anche MM è travisato da un fazzoletto.
ZAMPESE ha indicato in prima fila alcuni soggetti già visti tra i manifestanti del Blocco Nero, in particolare al centro della strada un soggetto con maglia nera e passamontagna rosso, con disegno bianco sulla maglia, e sulla destra un soggetto con felpa bianca, casco nero con un logo nella parte posteriore.
Sull’estrema sinistra dell’immagine si nota di schiena un giovane travisato con passamontagna, indossa una canottiera bianca e porta una felpa scura annodata in vita, sul braccio destro si vede un rotolo di nastro.
Questi è stato identificato in Carlo GIULIANI e la foto è pertanto anteriore all’episodio di Piazza Alimonda.
La foto reperto 212 - g33_morto [368] mostra al centro dell’immagine, alla sinistra del cassonetto rovesciato MM che si è tolto la maglietta e l’ha legata alla vita, ha il viso travisato e porta una trave di legno tenuta verticale quasi fosse una lancia, si notano il casco da kick boxing e i pantaloni scuri..
Poco dietro MM, a destra del cassonetto si vede DRF con il casco bianco a pois neri, il giubbotto di salvataggio arancione, la maschera antigas blu.
A destra di DRF c’è FL che porta il berretto verde con la scritta ed il fazzoletto già usato per travisarsi.
Poco più in alto di DRF, sulla sinistra, a fianco ad una campana verde rovesciata si vede GIULIANI che si sta infilando il passamontagna, si notano la canottiera, la felpa legata alla vita, i pantaloni scuri.
Nell’immagine ZAMPESE ha individuato anche un soggetto con maglietta rossa e borsa a tracolla che comparirà in Piazza Alimonda durante l’assalto al DEFENDER ed un soggetto con il casco giallo e maglia rosa, già visto in Piazza Paolo da Novi, in Corso Sardegna ed in Piazza Giusti insieme al Blocco Nero.
La foto reperto 212-g28_morto [369] mostra in basso all’estrema sinistra MM a torso nudo, porta scarpe da ginnastica scure, indossa il casco da kick boxing ed il passamontagna, ha la maglietta bianca legata alla vita.
La foto reperto 212-g29_mortox [370] mostra il medesimo contesto, sulla sinistra c’è MM che tiene una pietra in mano.
La foto reperto 212-g50_morto [371] ritrae i manifestanti fronteggiare un idrante in Corso Gastaldi.
Sulla destra si vede MM a torso nudo che sta spingendo un bidone dei rifiuti verde, poco più in alto sull’estrema destra si nota anche DRF con il casco a poi e il giubbotto di salvataggio arancione.
Le foto reperto 212-g51_morto, reperto 212-g52_morto [372] riprese in sequenza ritraggono ancora MM mentre spinge il bidone verde e alla sua destra DRF.
Si nota come i Carabinieri siano in fase di arretramento, l’idrante getta acqua ma il blindato che sta alle sue spalle ha già il muso rivolto verso Brignole.
La foto reperto 212-g53_morto [373] ritrae davanti all’idrante MM a torso nudo, con il casco indossato e le braccia lungo i fianchi.
La foto reperto 125-DSC_0042 [374] ritrae più da vicino alcuni manifestanti durante l’avanzata.
Al centro si vede un soggetto con casco nero e Kway rosso che sta spingendo un cassonetto.
Immediatamente alla sua destra, in secondo piano si vede MM, a torso nudo, con il casco in testa ed una pietra nella mano sinistra.
Il soggetto che sta dietro a MM, individuabile per il casco bianco con disegni rossi, maschera antigas con filtri rossi, una protezione chiara ed uno scudo di plastica si vedrà presente anche in Piazza Alimonda.
Dietro questo e visibile anche nella foto successiva (reperto 125-DSC_0043 [375]) si vede FL che indossa un berretto verde con la scritta gialla, una felpa scura, è travisato da un fazzoletto chiaro, si nota il particolare bianco dello zaino.
Le immagini relative a DRF sono costituite in primo luogo dalla foto reperto 212-g26_mortox [376] che ritrae l’imputato durante l’avanzata dei manifestanti.
DRF (casco bianco a pois neri, giubbotto arancione, maglia chiara) si vede sulla destra, immediatamente in basso rispetto ad una campana gialla, mentre sulla sinistra si vede FL piegato e riconoscibile per il berretto e parte del viso.
La foto reperto 212-g30_morto [377] mostra in prima fila sulla sinistra MM, chinato a raccogliere pietre, a destra della campana gialla si vede DRF e a sinistra sul marciapiede dietro al cassonetto rovesciato e quasi appoggiato al muro della ferrovia c’è FL.
La foto reperto 212-g31_morto [378] mostra MM a torso nudo e leggermente piegato in avanti, si trova nella prima fila a sinistra vicino al marciapiede, si nota che tiene delle pietre in mano.
Sopra il marciapiede, vicino al muro, all’altezza del cassonetto rovesciato c’è FL, più al centro si vede DRF.
La foto reperto 212-g32_morto [379] ritrae al centro, poco sopra al cassonetto MM, a torso nudo e con una trave di legno in mano, più a destra si vede DRF con il casco bianco a pois neri e il giubbotto arancione.
In alto sulla sinistra di MM si nota Carlo GIULIANI con la canottiera bianca, intento a mettersi il passamontagna.
In questa immagine si vede il volto di GIULIANI, si tratta di foto ripresa immediatamente prima di quella del reperto 212-g33_morto [380], nella quale il volto è in parte coperto dal passamontagna e dalla mano che lo sta calzando.
I particolari dell’abbigliamento e della posizione coincidono nelle due immagini.
Anche in quest’ultima immagine si notano DRF e MM.
Nella foto reperto 212-g32_morto si notano anche due soggetti che compariranno di nuovo durante l’attacco al DEFENDER: sulla destra un giovane con maglietta rossa ed una tracolla e in basso a destra davanti ad uno scudo un soggetto vestito di scuro, con capelli raccolti a codino da un fermaglio, tiene in mano il tubo di metallo di un segnale stradale.
La foto reperto 212-g34_morto [381] mostra DRF alla sinistra del contenitore giallo per la raccolta differenziata.
A destra di DRF c’è MM con in mano la trave e sulla destra di questi si nota FL con la felpa scura e il fazzoletto chiaro sul volto.
Sull’estrema sinistra dell’immagine si vede GIULIANI di profilo e con il passamontagna calzato.
Ancora a destra di DRF, in alto sopra al cassonetto giallo si vede un soggetto con maglia rossa a maniche corte che comparirà anche in Piazza Alimonda durante l’attacco al DEFENDER.
Questa foto è ritratta all’altezza di Via Caffa in un momento di poco anteriore all’episodio di Piazza Alimonda.
All’estrema destra, all’altezza della barriera fatta coi cassonetti dietro un soggetto con la maschera antigas ed una protezione beige si vede un giovane con i capelli rossi, giacca di jeans, tubo di ferro in mano che si vedrà anche nella fase culminante dell’attacco al DEFENDER.
Diversi soggetti che in queste immagini si vedono fronteggiare le Forze dell’Ordine in Via Tolemaide saranno presenti anche in Piazza Alimonda.
La foto reperto 212-g35_xmorto [382] mostra sulla destra in basso DRF, dietro di lui MM di cui si nota il tatuaggio sulla parte destra della schiena.
Poco sopra MM si vede anche il soggetto con la maglia rossa ed una borsa a tracolla.
La foto reperto 212-g36_morto [383] mostra sulla destra in basso DRF, in alto a destra ancora il soggetto con la maglia rossa e la borsa a tracolla.
Dietro DRF si vede MM che si sta aggiustando il casco da kick boxing.
La foto reperto 96-G8GEN33 [384] mostra ancora DRF nella prima fila dei manifestanti che avanzano, sullo sfondo a destra ci sono i portici di Corso Gastaldi.
La foto reperto 70H-OGGXOS5S [385] ritrae la contrapposizione tra un idrante della Polizia ed i manifestanti alcuni dei quali sono in possesso di tavole di legno.
Il luogo è Corso Gastaldi poco a levante dell’incrocio tra Via Tolemaide e Via Montevideo.
Sulla destra, in prima fila si vede DRF
La foto reperto 81D-M_7x [386] è ripresa in senso opposto alla precedente e mostra di spalle DRF ed altri manifestanti che fronteggiano l’idrante ed il contingente di Polizia attestato all’incrocio con via Montevideo.
La foto reperto 70H-CD27-OGGS9TNT [387] ritrae una fase degli scontri: a sinistra l’idrante sta gettando acqua per respingere i manifestanti, sulla destra alcuni di questi ingaggiano una colluttazione con due Agenti di Polizia, tra i manifestanti interessati alla colluttazione si riconosce DRF.
Le foto reperto 88E-60 e reperto 88E-61 [388] mostrano altri due momenti della colluttazione di DRF con i due Agenti di Polizia che dapprima stringono l’imputato contro il muro colpendolo con i manganelli, quindi il giovane riesce ad allontanarsi come si vede anche nella foto reperto IMG_0013 [389].
Le immagini relative a DAF mostrano il momento in cui questi viene fermato e condotto da due Agenti verso Brignole.
Le tre foto reperto 100-2007_019/020/043 e le foto 103A – Scontri2- DSC da numero 00092 a n. 00096 [390] consentono di apprezzare i particolari del suo abbigliamento: la maglia verde a maniche corte, i jeans blu, la catenina in seguito sequestratagli, il rotolo di nastro adesivo al braccio sinistro.
Nella foto reperto 100-2007_043 si vede che è privo della scarpa sinistra e si nota un graffio al gomito destro.
L’orario di queste immagini è stato indicato tra le 17.00 e le 17.15, sullo sfondo si notano alcuni blindati e gli idranti.
Le successive foto reperto 120C-FERITI RP 15 e reperto 120 C-FERITI RP 19 [391] mostrano oltre al graffio al gomito destro, la perdita di sangue dal naso e la presenza di sangue sulle mani.
Le ulteriori immagini relative a FL [392] sono costituite:
- dalla foto reperto 100-2007_029, in cui FL è il secondo a sinistra acanto al muro della ferrovia, si notano il berretto verde con la visiera e la scritta gialla, la felpa blu con lo scudetto sul lato sinistro, i jeans, il fazzoletto chiaro sul volto, l’imputato sta guardando verso terra,
- dalla foto reperto 125 DSC 0045 nella quale FL si trova al centro, sempre vicino al muro della ferrovia, si notano il berretto, il fazzoletto, la felpa e i jeans,
- dalla foto reperto 100-2007_031 nella quale FL è il secondo da sinistra, si trova all’altezza del palo della luce, pare avere appena effettuato un lancio, si notano il braccialetto sulla mano destra ed il moschettone all’altezza della cintura.
Queste tre immagini sono riprese durante l’avanzata dei manifestanti lungo Corso Gastaldi e Via Tolemaide.
Le immagini del secondo filmato del 2° DVD della Polizia Municipale (da 18.32 a 20.15 [393]) mostrano che alle ore 17.10.20 [394] i manifestanti hanno oltrepassato l’incrocio con il ponte di Terralba e avanzano verso ponente mentre i Carabinieri arretrano.
Alle 17.12.40 [395] il giovane in canottiera bianca che si vede intento a far rotolare la campana verde è Carlo GIULIANI, si trova in via Dassori e sta spingendo la campana verso Corso Gastaldi.
Poco dopo GIULIANI comincia a trascinare la campana, aiutato da altri tre giovani che la spingono.
Alle 17.15.13 [396] in Corso Gastaldi si vedono alcuni manifestanti che con una mazza rompono un muretto per procurarsi dei corpi contundenti.
La visione di uno spezzone del reperto 236 [397] più ampio di quello inserito nel 2° DVD della Polizia Municipale mostra come il tragitto seguito da GIULIANI e dagli altri per spingere la campana lungo Via Dassori verso Corso Gastaldi sia stato seguito poco prima da altri giovani che spingevano una campana gialla (ore 17.12.24 [398]).
L’operatore si trova sulla terrazza di un edificio posto ai lati di Corso Gastaldi e Via Dassori.
Alle ore 17.13.41 [399] riprende il sottostante incrocio tra Via Tolemaide, Via Montevideo e Corso Gastaldi che si vede occupata dai manifestanti che stanno avanzando verso ponente.
Al centro in basso si vede una campana gialla.
Alle ore 17.13.54 [400] la telecamera viene rivolta verso levante, all’altezza dell’incrocio tra Via Dassori e Corso Gastaldi.
Sulla sinistra dell’immagine, appena al di qua dell’attraversamento pedonale si vede la campana verde per la raccolta differenziata trascinata da Carlo GIULIANI e spinta da altri manifestanti in direzione levante.
GIULIANI è riconoscibile per la canottiera bianca, ha i capelli rasati, i pantaloni scuri, una felpa alla vita, non ha ancora indossato il passamontagna.
La foto reperto 212 - g33_morto [401], già vista sopra, mostra al centro dell’immagine tanto il cassonetto giallo quanto quello verde.
Sulla sinistra di quest’ultimo si vede Carlo GIULIANI intento a calarsi il passamontagna.
Il luogo è Via Tolemaide, in un momento di poco posteriore alle 17.13.54 come visto nelle immagini del reperto.

 

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[312] Reperto 57A clip 0.
[313] A questo momento si riferisce la comunicazione tra Alfa 1, il Capitano BRUNO Comandante della Compagnia Alfa del Battaglione Lombardia e la S.O. dei Carabinieri (vol. I pag. 134 delle trascrizioni) delle ore 15.42.12: “Alfa1 allora siamo attestati tra Via Tolemaide e Corso Torino, abbiamo un mezzo che ci si è fermato in piena carica e dobbiamo recuperarlo, cambio… CO ricevuto, ricevuto Coso Torino, confermare. Alfa1 confermo Corso Torino, Via Tolemaide all’imbocco del sottopassaggio, cambio. CO ricevuto, si è ribaltato? Alfa1 negativo, si è fermato, ce l’hanno praticamente un po’ ammaccato CO siete distanti voi? Alfa1 negativo, abbiano il nostro dispositivo, però c’è molta gente e abbiamo bisogno di rinforzi e recupero del carro CO ricevuto.
[314] Reperto 57A clip 1.
[315] A questo momento si riferisce la comunicazione tra la S.O. della Questura e Gamma 110 (vol. II pag. 236 delle trascrizioni) delle ore 15.44.35: “COT attenzione FABOZZI G110 non caricate le Tute Bianche. Gamma 110 sì ricevuto, ricevuto. Una cosa, io mi sono attestato sotto la cassa … rimanere da soli qui … abbiamo riportato…”
[316] A questo momento si riferisce la comunicazione tra Alfa 1 e la S.O. dei Carabinieri (vol. I pag. 136 delle trascrizioni) delle ore 15.51.04: “Alfa1avanti 70. CO c’è la tua chiamata, dimmi. Alfa1 allora, qui siamo tra Corso Torino e il sottopassaggio della stazione, c’è un mezzo fermo, lo abbiamo dovuto abbandonare perché non è più marciabile, ci si è fermato, siamo in piena carica, in pieno tumulto, abbiamo bisogno di rinforzi. CO ricevuto A1. Alfa1 e poi bisogna recuperare il mezzo… Charlie Mike … comunque tornare indietro, non c’è più bisogno in Corso Torino del servizio. CO Alfa1 da centrale. Abbandonare il mezzo e allontanatevi. Alfa1 si conferma, ci stiamo attestando insieme a un reparto della PS più verso il mare. Comunque qua sono tantissimi, noi e il reparto della PS non ce la facciamo a fronteggiarli, cambio”.
[317]Reperto 57A clip 2.
[318] In questi momenti viene registrata la conversazione con la quale il Dr. GAGGIANO, Gamma 3, chiede alla S.O. dei rinforzi per il contingente diretto dal collega MONDELLI, Gamma 11, pag. 238 vol. II trascrizioni ore 15.53.57: “G3 operativo da G3, operativo da G3! COT G3 avanti. G3 il collega G11, che non ha la radio funzionante ed è in Corso Torino, ha bisogno di rinforzi perché non ha più né lacrimogeni, né mezzi speciali – vi ripeto è urgente mandare … dei rinforzi, dei mezzi speciali e dei lacrimogeni, per cortesia.”
[319] Contemporaneamente una parte di manifestanti si porta oltre l’incrocio verso la zona di Brignole percorrendo Via Tolemaide: le immagini della telecamera del traffico VERDI (reperto 57D clip 2), che riprende dall’alto e da ponente verso levante, mostrano un gruppo nutrito di persone che spinge scudi di plexiglas ed è arrivato quasi all’altezza del sottopasso di Largo Archimede (15.58.59).
[320] Alle ore 16.01.10 la telecamera VERDI mostra il lancio dei primi lacrimogeni verso i manifestanti fermi in Largo Archimede, questi arretrano o cercano rifugio nel sottopasso. Immediatamente dopo (16.01.32) compare in basso un idrante della Polizia di Stato che si ferma davanti al sottopasso. La zona è invasa dal fumo, l’idrante arretra verso ponente (16.02.20). Durante l’intera ripresa si vede in basso a destra un contingente fermo davanti alla Cassa di Risparmio. Alle ore 16.01.27 il Dr. GAGGIANO, Gamma 3, comunica alla S.O. “operativo da G3, stiamo caricando in corso…” (vol. II pag. 240 delle trascrizioni).
[321] Nelle immagini della telecamera VERDI, appena il fumo si dirada (16.03.00) si ha modo di vedere una folla di
manifestanti fermi nella parte di ponente di Via Tolemaide fino al sottopasso di Largo Archimede, non sono in corso avanzate da parte delle Forze dell’Ordine. Alle 16.04.02 si ha modo di constatare che tra i manifestanti e l’idrante, arretrato fino all’incrocio con Piazza delle Americhe, vi è un ampio spazio vuoto.
[322] Telecamera SAVONAROLA reperto 57A clip 3. Contemporaneamente la telecamera VERDI mostra i contingenti di Carabinieri e di Agenti di P.S. ancora fermi in Piazza delle Americhe, alcuni di loro lanciano lacrimogeni all’interno del sottopasso di Brignole e poi vi entrano (16.05.50). Alle 16.06.24 si vedono due contingenti di Carabinieri e di Agenti di Polizia iniziare l’avanzata da Piazza delle Americhe su Via Tolemaide al seguito di un idrante.
[323] Le immagini della telecamera VERDI mostrano contemporaneamente l’avanzata dei contingenti e degli idranti su Via Tolemaide. L’avanzata però si interrompe subito, alle 16.07.27 le Forze dell’Ordine sono ferme all’altezza del sottopasso di Largo Archimede, a loro volta i manifestanti sono arretrati verso levante. I contingenti rimangono in quella posizione per diversi minuti limitandosi al lancio di lacrimogeni verso Via Tolemaide e nel sottopasso di Largo Archimede (16.11.34) e ad inviare verso levante alcune squadre (16.18.20, reperto 57D clip ) che prelevano e portano indietro bidoni ed oggetti vari. Solo alle 16.25.14 (clip 5) i contingenti e gli idranti riprendono ad avanzare verso levante raggiungendo l’incrocio con Corso Torino, nel frattempo già liberato dalle forze provenienti dal lato mare.
[324] Reperto 57A clip 4.
[325] Si trova nell’allegato 5 delle produzioni del P.M., singoli spezzoni si trovano anche nei DVD personali degli imputati ritratti dalle immagini.
[326] Queste riprese sono posteriori alla prima fase dell’assalto al blindato ed al primo intervento delle Forze di Polizia che si vedono all’interno dello slargo (28.49). In precedenza (28.39) viene inquadrato in primo piano e a viso scoperto BD che si trova davanti al sottopasso di Largo Archimede, poi (29.06) si vede FA, a torso nudo e con il volto travisato da una maglietta scura, mentre segue uno scudo spinto da altri manifestanti lungo il lato di ponente di Via Tolemaide e si dirige verso Corso Torino.
[327] Contenute nel DVD personale, si farà specifico riferimento solo ai reperti contenuti in cartelle non riportanti nel titolo il numero del reperto citato.
[328] DVD BD cartella “fotografie”.
[329] DVD BD.
[330] DVD FA.
[331] DVD DAF.
[332] Si trova nel DVD personale cartella “selezione ordinata” al n. 058.
[333] Si veda la foto 003 della cartella “selezione ordinata
[334] Rispettivamente ai n. 070 e 071 della cartella “selezione ordinata”.
[335] DVD MM.
[336] DVD DAAF cartella “selezione ordinata” al n. 050.
[337] Si trovano nel DVD personale cartella “selezione ordinata” rispettivamente al n. 078 ed al n. 079.
[338] Si trova nel 2° DVD PF cartella “selezione ordinata” al n. 040.
[339] Per i particolari di questa felpa si veda la foto reperto 187 0268 al n. 112 della cartella “selezione ordinata”.
[340] DVD CC.
[341] Si trovano nel DVD personale cartella “selezione ordinata” rispettivamente ai numeri da 110 a 112.
[342] Si trova nel 2° DVD PP.
[343] Si trovano nel 2° DVD PP.
[344] Si trovano nel 3° DVD DRF.
[345] Ibidem.
[346] Questo ed i successivi reperti si trovano nel 3° DVD personale all’interno della cartella “fotografie”.
[347] A questo momento si riferisce la comunicazione di MONDELLI con la S.O. delle ore 15.22.52 (vol. II pag. 227 delle trascrizioni): “G11 ho bisogno di parlare con qualche funzionario. PZ un attimo. G11 allora ZAZZARO tu sai la
situazione mia, MONDELLI sono? PZ sì. G11 io ho pure dei fermati. PZ bravo, bravo! G11 saranno Tute Bianche ma
ci hanno tirato di tutto. PZ quanti ce ne hai? G11 4 o 5. PZ va be’. G11 li portiamo al provinciale questi qui. PZ va be’, ma tu dove sei con la forza? G11 Corso Torino angolo Via Tolemaide. Tieni conto che il mio personale è veramente cotto. Io lo devo far fermare un attimo. PZ e va be’ fermati un attimo. G11 lo porto sotto la Questura, d’accordo? PZ aspetta un attimo, ti do la conferma tra un minuto. G11 fammi togliere di qua, ci siamo già scontrati, è meglio che ce ne andiamo … le Tute Bianche, mi sono messo davanti e ho fermato le Tute Bianche. PZ sì fermati un attimo … va bene … va bene… aspetta un attimo. COT la prima a destra G11 Via Invrea. PZ Mario, fai una cosa tu, spostati là, vieni un po’ più in qua e ti fermi dai, l’importante è che fai passare sti cazzo di Tute Bianche, capito? G11 ah! Sì, sì le faccio passare (PZ eh spostati), vengo verso la Questura. PZ vieni un po’ verso la Questura, poi mi telefoni e mi dici il punto esatto dove ti sei fermato … l’importante è che stai lontano da loro, ciao grazie”.
[348] Prodotto dalla difesa all’udienza del 6/3/2007.
[349] Reperto 192.2 prodotto all’udienza del 30/3/2007.
[350] Si tratta di immagini provenienti dai reperti 192.02 (ripreso da FUMAGALLI) e 192.14 sequestrati dai ROS presso il TPO di Bologna).
[351] Reperto 57A clip 5.
[352] Reperto 57A clip 6.
[353] Si tratta di immagini tratte dal reperto denominato 237 Mediaset per Squadra Mobile.
[354]Immagini tratte dal reperto 236 ZUCCON, questo contiene anche l’orario che risulta essere di 02’.40’’ più avanti rispetto a quello delle telecamere del traffico (cfr. la memoria del P.M. a pag. 155), in questo caso a giri 00.58.27 corrisponde l’orario sovraimpresso nelle immagini delle ore 17.09.45 e quello della telecamera del traffico GASTALDI delle ore 17.07.05.
[355] Reperto 57P clip 7.
[356] Reperto 188.18, le immagini di questo filmato riportano un orario di 03’.10’’ “più avanti” rispetto a quello delle telecamere del traffico, pertanto ogni volta si indicherà dapprima l’orario corrispondente a quello della telecamera GASTALDI, quindi l’orario impresso sul video dell’elicottero, infine i giri dall’inizio del reperto (cfr. pag. 95 della memoria depositata dal P.M. ai sensi dell’art. 121 c.p.p.), in questo caso all’orario GASTALDI delle 17.09.38 corrispondono le ore 17.12.48 dell’elicottero e i giri 04.07.50 dall’inizio del reperto.
[357] Reperto 57A clip 10.
[358] Reperto 188.18 video da giri 04.17.24 a giri 04.22.23.
[359] Sul video dell’elicottero si legge ore 17.22.23, giri 04.17.24.
[360] Sul video si legge 17.24.45, giri 04.19.47.
[361] Sul video si legge 17.25.35, giri 04.20.37.
[362] Sul video si legge 17.23.13, giri 04.18.15.
[363] Sul video si legge 17.26.29, giri 04.21.32.
[364] Sul video si legge 17.27.21, giri 04.22.23.
[365] Si tratta di immagini tratte dal reperto 181.06 Commissione Parlamentare.
[366] Vol. II pag. 269 delle trascrizioni, ore 17.15.57: “G3 operativo per G3! Per G3! Urgentemente rinforzi! Qui in Corso Buenos Aires! Rettifico qui in Via Tolemaide, … in Via Tolemaide per G3… COT dr. MONDELLI, dr. MONDELLI da Operativo? G11 avanti operativo, MONDELLI in ascolto! COT dottore c’è bisogno di ausilio in Corso Buenos Aires, angolo Via Tolemaide in ausilio al dr. GAGGIANO, al dr. GAGGIANO urgente! G11 provvedo!”. Vol. II pag. 270, ore 17.20.08: “RR01 Operativo da RR01? COT RR01 avanti RR01 allora ci stiamo dirigendo anche noi verso … anche il nucleo si sta dirigendo verso Corso Buenos Aires COT bene. RR01 confermate Operativo?. COT confermiamo Corso Buenos Aires, angolo Corso Torino [in sottofondo si sente “no Via Tolemaide per GAGGIANO”].
COT rettifichiamo, Via Tolemaide angolo Corso Torino in ausilio al dr. GAGGIANO, la G3. [RR01 andiamo di qua, vai!]. COT dr. GAGGIANO da centro, dr. GAGGIANO? G20 G73 se necessita noi possiamo muovere 50 uomini qui
dalla testa di Via XX Settembre”.
[367] Si trova nel DVD MM, cartella “selezione ordinata” al n. 112.
[368] Ibidem al n. 107.
[369] Ibidem al n. 099.
[370] Ibidem al n. 100.
[371] Ibidem al n. 104.
[372] Ibidem ai n. 105 e 106.
[373] Ibidem al n. 103.
[374] Ibidem al n. 096.
[375] Ibidem al n. 097.
[376] Si trova nel 3° DVD DRF cartella “selezione ordinata” al n. 147.
[377] Ibidem al n. 149.
[378] Ibidem al n. 148.
[379] Ibidem al n. 154.
[380] Ibidem al n. 153.
[381] Ibidem al n. 152.
[382] Ibidem al n. 150.
[383] Ibidem al n. 151.
[384] Ibidem al n. 156.
[385] Ibidem al n. 159.
[386] Ibidem al n. 160.
[387] Ibidem al n. 163-1.
[388] Ibidem ai n. 164 e 165.
[389] Ibidem al n. 166.
[390] Si trovano nel DVD DAF cartella “fotografie”.
[391] Ibidem.
[392] Si tratta di due foto di un album depositato il 29/7/2002 dalla DIGOS, si veda il 2° DVD FL cartella “selezione ordinata” ai numeri 050, 053 e 054..
[393] Si tratta di immagini tratte dal reperto 236 Zuccon.
[394] Sul video si legge 17.13.00, giri 18.49.
[395] Sul video si legge 17.15.20, giri 19.01.
[396] Sul video si legge 17.17.53, giri 20.06.
[397] L’intero reperto 236 si trova nell’allegato 5 delle produzioni del P.M.
[398] Sul video si legge 17.15.04, giri 01.03.47.
[399] Sul video si legge 17.16.21, giri 01.05.04.
[400] Sul video si legge 17.16.34, 01.05.16.
[401] Si trova anche nel DVD MM cartella “selezione ordinata” al n. 107.